"Qvimera" .... le impressioni e recensioni.... tra le tante
Il nuovo noir "Qvimera" è uscito il 25 Aprile 2013, anniversario della Liberazione dal Nazi-Fascismo.... c'è un motivo, vuol essere una sorta di romanzo di denuncia per "liberarci" e "liberare" noi stessi dalle storie d'infiltrazione mafiosa e malavitosa, per capire, per non aver paura e per valorizzare i veri sentimenti di persone semplici e comuni - la base portante della società - l'amore, l'amicizia, la solidarietà, l'umanità e la fratellanza.......
Gianfranco Fradelizio, Presidente ANPI di Domodossola, grazie per l'organizzazione dell'iniziativa del
24 agosto 2013 con la giornalista Giuliana SGRENA
Qui sopra Nadia e Anna alla manifestazione del 25 Aprile 2013 a Milano
PATRIZIA GRANCHELLI - Qvimera
Ho terminato or ora la lettura di "Qvimera", il secondolibro di Gino, se "Morte nel Trullo" l'ho trovato bello, Qvimera è .... favoloso. Sin dall'inizio ho tifato per Piero, una boccata d'ossigeno, forse perché somiglia a tutti quei compagni che conosco e che portano avanti con coraggio le battaglie per il rispetto della dignità dei lavoratori, forse perché le sue battaglie sono anche le mie....
Ho sorriso per il raccont della foto del temporale con la Qvimera. Ho pianto leggendo le pagine, traboccanti di umanità su Eleonora (è stupefacente il modo in cui Gino, "UN UOMO", penetri nei pensieri di una donna e li faccia suoi ) e sull'epilogo "atto primo" : un abbraccio che libera un padre e lo unisce idealmente a quel figlio con il quale ha un rapporto conflittuale; un abbraccio che concili generazioni diverse.
Qvimera è un'analisi sociale spietata, non lascia spazi a giustificazioni perbeniste, è una denunzia di un sistema corrotto e corruttore, Qvimera è un viaggio nel mondo del lavoro e dei tanti diritti negati, è voglia di riscatto, impegno sociale, è una grande e meravigliosa storia d'amore. A tutte quelle compagne e compagni che ancora non l'avessero fatto consiglio vivamente di leggere "Morte nel Trullo" e "Qvimera". A Gino Marchitelli il mio grazie per averli scritti e per avermi consigliato la loro lettura.
“Imparare giocando” è uno slogan che ha incrociato almeno una volta la vita di tutti noi. Ma il gioco, il divertimento, non è un’esclusiva dell’età infantile, né si smette d’imparare quando si terminano gli studi.
Qvimera è un’opera di fantasia, un racconto e quindi un gioco, che ti coinvolge, ti incuriosisce e ti appassiona, ma è anche un’opportunità per capire i meccanismi attraverso i quali la criminalità organizzata si sviluppa, conquista il controllo del territorio e costruisce i suoi affari. Un racconto che offre un contributo alla crescita di una coscienza civile senza rinunciare al piacere e alle emozioni tipici dei romanzi.
Attraverso una scrittura piacevole e mai didascalica Gino Marchitelli riesce a portare i contenuti di una lunga militanza oltre il recinto degli addetti ai lavori. Complimenti.
Vittorio Agnoletto